giovedì 3 aprile 2008

Le allergie

In primavera, per chi ne è predisposto, cominciano i primi sintomi delle allergie. Ma cos'è, esattamente, un'allergia? Come si presentano i sintomi e come possono essere affrontati? Come premessa, si può dire che l'allergia non è curabile, ma i sintomi possono essere minimizzati seguendo particolari accorgimenti e assumendo opportuni farmaci.

Per definizione l'allergia è un disturbo del sistema immunitario che reagisce in maniera spropositata in presenza di sostanze altrimenti assolutamente innocue, come ad esempio i pollini.

Come si fa a sapere se i nostri sintomi sono dovuti ad un'allergia?

Le caratteristiche peculiari dell'allergia sono la specificità e la velocità.

La specificità consiste nel fatto che la reazione degli anticorpi è diretta verso una sostanza particolare e non verso altre.

La velocità consiste nel fatto che la reazione allergica avviene in un tempo compreso tra i 5 e 30 minuti, con una media di circa 15 minuti. La reazione allergica alla sostanza è quindi estremamente veloce.

Un'altra caratteristica importante dell'allergia è che è una malattia ereditaria. Se si hanno genitori allergici, la probabilità di essere allergici è molto alta. Si eredita solo la predisposizione all'allergia, ma non la sensibilità alla sostanza specifica. Quindi se il genitore è allergico al polline, il figlio sarà molto probabilmente allergico, ma potrebbe esserlo, ad esempio, al fieno.

In certi casi le allergie si possono scatenare anche in soggetti che non hanno alcuna predisposizione genetica. In questo caso sono state riconosciute svariate cause scatenanti. Tra le più comuni possiamo citare: l'inquinamento atmosferico, le infezioni virali nella prima infanzia, l'abuso di antibiotici nella prima infanzia, l'allattamento artificiale.

Recentemente si è diffusa anche un'altra ipotesi molto accreditata che riguarda l'eccesso di igiene. In un ambiente eccessivamente sterile il sistema immunitario non viene sufficientemente sollecitato e quindi diventa più soggetto allo sviluppo di allergie. La dimostrazione di questo fatto deriva dall'osservazione di bambini che vivono a contatto con animali (ad esempio hanno un gatto in casa) a partire dai primi due anni di vita. In questo caso si è potuto notare che l'insorgere di reazioni allergiche diminuisce di molto.

Ma quali sono i sintomi tipici dell'allergia?

Questi coinvolgono alcune aree specifiche del corpo.

- Naso: rigonfiamento delle mucose nasali starnuti e scolo liquido (rinite allergica).
- Occhi: arrossamento e prurito della congiuntiva (congiuntivite allergica). Quasi costantemente è un fenomeno di accompagnamento della rinite allergica.
- Vie aeree inferiori: irritazione, broncocostrizione, attacchi d'asma.
- Pelle: dermatite allergica come eczemi, orticaria, neurodermite (parzialmente) e dermatite da contatto.

Il termine medico che descrive le reazione allergica è "anafilassi". A seconda dell'intensità della reazione si possono verificare reazioni cutanee, broncocostrizione, edema, shock anafilattico con seguente ipotensione, coma e, come estrema conseguenza, morte.

Come si fa a diagnosticare un'allergia?

Lo si fa con opportuni test. Il test principale per la diagnosi di allergia è il test cutaneo "prick-test". Con tale indagine si fa entrare in contatto una minima quantità di sostanza con la cute lievemente scarnificata del paziente.

Come si cura?

Come si è detto in precedenza, l'allergia non si può curare in maniera definitiva, ma è possibile alleviare di molto i sintomi.

In questo caso sono molto efficaci farmaci come il cortisone, che agiscono nell'arco di alcune ore. Allo scopo di minimizzare gli effetti collaterali dei cortisonici per via generale, si usano frequentemente cortisonici ad uso locale (spray nasale e bronchiale). Il notevole vantaggio è determinato dalla bassissima incidenza di effetti collaterali alle dosi corrette, e la possibilità di uso molto prolungato (trattamento di mesi o anni per l'asma).

Un'altra categoria di farmaci antiallergici sono i cromoni. Si tratta di prodotti derivati da una pianta meditarranea (Amni Visnaga) ad applicazione locale che vengono somministrati come collirio o spray nasale o spray aerosol per i bronchi.

E' naturale che uno degli accorgimenti più importanti (ed efficaci) per evitare le allergie è quelle di non esporsi alle sostanze che le provocano.

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Etichette, queste sconosciute

Spesso quando compriamo prodotti alimentari proviamo a leggere l'etichetta, ma per molti i termini indicati non significano nulla. Di seguito sono indicate alcune informazioni importanti da conoscere che ci aiuteranno a scegliere più correttamente il cibo che compriamo.

L'etichetta

In un'etichetta per legge ci devono essere:

1. la sede dello stabilimento

2. la denominazione di vendita

3. la quantità di prodotto

4. il numero del lotto

5. gli ingredienti

6. la data di scadenza

Non strettamente necessarie sono le istruzioni e le modalità di uso e le modalità di conservazione.

Per i prodotti surgelati è obbligatorio indicare la conservazione in funzione della temperatura e della modalità di stoccaggio.

Non obbligatoria è invece la marca commerciale del prodotto. Facoltativa l'etichetta nutrizionale. Infine sulla confezione appare il codice a barre.

Tra gli ingredienti sono annoverati anche gli additivi, i conservanti, gli antiossidanti, gli addensanti, i coloranti e gli esaltatori di sapore. Possono essere naturali o artificiali e n'esiste una lista d'autorizzati valida in tutta Europa. Alcuni sono necessari, altri sono utilizzati solo per coprire mancanze del prodotto. Sono la parte più misteriosa delle etichette, cerchiamo saperne di più.

Gli additivi alimentari

Per additivo alimentare si intende “qualsiasi sostanza normalmente non consumata come alimento .. aggiunta intenzionalmente ai prodotti alimentari per un fine tecnologico nelle fasi di produzione, trasformazione, preparazione, trattamento, imballaggio, trasporto o immagazzinamento degli alimenti...” (Direttiva del Consiglio 89/107/CEE).
Gli additivi alimentari normalmente aggiunti agli alimenti in Europa sono:

additivi che mantengono la freschezza dei cibi e ne impediscono il deterioramento,

- antiossidanti,

- conservanti,

- additivi che esaltano o accentuano le caratteristiche sensoriali,

- agenti che modificano il gusto e la consistenza,

- coloranti.

Addensanti e gelatinizzanti

Hanno la proprietà di gonfiarsi a contatto con soluzioni acquose, dando maggior consistenza e un aspetto più omogeneo all'alimento al quale sono aggiunti.
Molti sono d'origine naturale come farine e derivati, pectine, agar-agar, altri provengono da sintesi chimica es. i polifosfati la cui funzione più importante è quella di aumentare la capacità di legare acqua da parte delle proteine riducendo le perdite durante la cottura e migliorando quindi il sapore e l'appetibilità dei prodotti finiti. Sono utilizzati in budini, marmellate, maionese, gelati.

Coloranti

Hanno un vantaggio estetico, perché servono per dare colore alle preparazioni alimentari. Sono di grand'utilità industriale perché permettono di standardizzare il colore naturale di un prodotto. Possono essere naturali e artificiali. Coloranti naturali come: curcuma, rosso cocciniglia, caramello.
Coloranti artificiali o di sintesi chimica: si tratta di composti ritenuti accettabili dopo sperimentazioni, perché sprovvisti d'effetti pericolosi sull'organismo umano. Esempi d'utilizzo: sciroppo di menta (normalmente è bianco).

Conservanti


Sono sostanze che servono a migliorare la conservabilità dei prodotti nel tempo. Le cause maggiori di deperibilità degli alimenti sono infatti l'attacco dei microbi o degli enzimi e l'azione dell'ossigeno e dell'aria. Per questo i conservanti si dividono in: antimicrobici, che evitano la proliferazione microbica (esempio: l'acido sorbico e l'anidride solforosa) e in antiossidanti, che proteggono dall'azione della luce e dell'aria. Evitano che si rovinino le vitamine contenute negli alimenti e fanno in modo che non ci siano cambiamenti di colore, di aroma e di sapore.
Antiossidanti sono l'acido ascorbico, i tocoferoli, il BHA (butilidrossianisolo). Vengono utilizzati, per esempio, nelle maionesi e nei succhi di frutta.
Emulsionanti e stabilizzanti
Sono sostanze a proprietà tensioattive che favoriscono la dispersione di solidi nei liquidi o di liquidi tra loro.
Fanno in modo che una emulsione grasso/acqua rimanga stabile nel tempo. Sono le lecitine, mono e digliceridi degli acidi grassi. Esempi di utilizzo: nei prodotti da pasticceria, nei gelati, nelle margarine, nelle maionesi.

Aromatizzanti

Sono additivi che hanno il compito di conferire o ripristinare particolari fragranze tipiche di un alimento che sono andate perdute durante i processi di lavorazione.

Si dividono in:
- aromi artificiali cioè quelli di sintesi creati in laboratorio;
- aromi naturali, che derivano da vegetali tipo gli oli essenziali; vengono detti naturali anche  quegli aromi ottenuti per sintesi chimica purché riproducano sostanze esistenti in natura.
- esaltatori di sapidità: servono per rafforzare i gusti degli alimenti.
Sono mono sodio glutammato, senza sapore, ma esalta il sapore dei cibi all'interno dei quali viene messo.
Esempi di utilizzo: nelle paste ripiene, nei prodotti conservati, nelle salse, nei dadi.
Talvolta gli additivi sono indicati in etichetta non con il nome proprio, ma con una sigla formata da una "E" (significa Europa) e da un numero.

E' un codice stabilito dall'Unione europea per rendere uniforme in tutti i Paesi europei la designazione degli additivi e dei coloranti, che possono quindi essere indicati in etichetta anche con la sola sigla.
L’utilizzo di additivi è regolato dalla legge (Dm n. 209 del 27/2/96 e successive modifiche), che stabilisce i criteri generali di utilizzo ed enumera gli additivi autorizzati.
Tuttavia visto che i dossier tossicologici, che servono come base per l’autorizzazione degli additivi, sono, a volte, superati o insufficienti e non tengono conto dell'evoluzione delle tecniche di fabbricazione e di conservazione, la lista degli additivi autorizzati contiene ancora sostanze sospette o inutili oppure ammette dosi troppo elevate.
Anche se considerati innocui, gli additivi non dovrebbero essere utilizzati se non nei casi in cui sono veramente indispensabili.
Cosa fare?

Leggere le etichette e scegliere sistematicamente i prodotti che contengono meno additivi, cioè meno E.
Evitare i prodotti con un colore troppo appariscente, che rivela chiaramente la presenza di coloranti.
Imparare ad apprezzare gli alimenti semplici e possibilmente non pronti, poiché la maggior parte di questi ultimi contiene molti additivi, tra cui glutammati e conservanti.

qui potete trovare un interessante dizionario degli additivi

Fonte

 

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Modificare geneticamente le specie animali solo per un discutibile gusto estetico!

 

Sono venuto a conoscenza quasi per caso che il pesce  Oranda Testa di Leone è frutto di una manipolazione genetica. Pare che il rigonfiamento rosso sulla testa non sia altro che un tumore benigno.

Il testa di leone non è altro che un pesce rosso (Carassius auratus auratus).  Decenni di selezioni ed incroci, se non centinaia di anni per alcune varietà, hanno portato alla creazione di esemplari con caratteristiche genetiche ereditarie piuttosto strane, spesso oggetto (a volte con ragione, viste le difficoltà biologiche di alcune varietà) di polemiche con gli animalisti.

Si tende a modificare i colori dei pesci in modo artificiale solo per rendere l'acquario più colorato.

Mi sembra che questi animali vengono trattati come un soprammobile, non come essere viventi.

Inoltre credo che sia veramente assurdo modificare l'aspetto degli animali solo perchè, secondo alcuni, in questo modo sono più belli.

Non si tratta di sperimentazione scientifica, che potrebbe portare alla cura di malattie e disturbi vari, ma solo una questione estetica... ne vale la pena?

 

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mercoledì 2 aprile 2008

Alcuni astronomi hanno scoperto il pianeta più giovane. Solo 2000 anni.

Un embrione di pianeta è stato scoperto al di fuori del Sistema Solare e potrebbe essere più recente di 2000 anni. La sfera di gas e polveri, che dovrebbe portare alla formazione di un pianeta gigante, simile a Giove, è stata trovata da un team di astronomi inglesi.

La scoperta è stata fatta analizzando un disco di gas e particelle rocciose che si trova attorno alla stella HL Tauri, distante 520 anni luce dalla Terra. Anche la stella è piuttosto giovane, essendosi formata solo circa 100000 anni fa.

Il disco è massiccio e brillante in maniera inconsueta e questo lo rende un luogo eccellente per cercare i segni della formazione di nuovi pianeti.

Il Dott. Greaves, dell'Università di St Andrews, Scozia, afferma che la sorpresa più grande è stata trovare traccie di formazione planetaria attorno ad una stella così giovane. In passato si credeva che la formazione planetaria iniziasse almeno dieci milioni di anni dopo la formazione della stella. Avere trovato un pianeta così giovane attorno ad una stella giovane, quindi, rivoluzionerebbe tutti i precedenti modelli teorici che descrivono la formazione dei pianeti attorno alle stelle.

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Fantastica statua che rappresenta un gigante, alta 30 metri e incastonata nel suolo (immagine)

Il Risveglio è una statua di 30 metri di un gigante incastonato nella terra, che lotta per liberarsi. E' stata creata da J. Seward Johnson Jr. e realizzata presso Hains Point (East Potomac Park), Washington DC. La statua si compone di cinque pezzi separati sepolti nella terra, dando l'impressione di un gigante che sta cercando di emergere dalla superficie del suolo.

(clicca sull'immagine per vederla ingrandita)

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Scienziati inglesi hanno creato il primo embrione ibrido, in parte umano e in parte animale!

Gli embrioni creati sono riusciti a sopravvivere fino a tre giorni e sono stati prodotti per studiare una vasta gamma di malattie.

Questo è successo un mese prima che il Parlamento inglese potesse discutere il futuro di questo tipo di ricerche.

La Chiesa Cattolica considera questa sperimentazione come una vera mostruosità, ma i medici sono convinti che si tratta di una ricerca necessaria per arrivare a curare alcune malattie che finora sono state difficilmente trattabili.

I ricercatori sostengono che il lavoro che verrà svolto con gli embrioni ibridi umani-animali spianerà la strada verso una cura definitiva di gravi malattie come il morbo di Parkinson e il morbo di Alzheimer.

Ecco un'immagine di come appaiono gli embrioni ibridi dopo tre giorni. Si può già notare la divisione cellulare.

Come sono stati ottenuti questi embrioni ibridi?

Essi sono stati creati iniettando DNA derivato da cellule della pelle umana in ovuli prelevati da ovaie di mucche, dai quali è stato asportato tutto il materiale genetico.

Qualcuno ha detto che si tratta di un esperimento "alla Frankenstein", ma ovviamente non bisogna dimenticare che ormai tutto ciò che una volta era fantascienza, adesso diventa realtà, anche le ipotesi più ardite.

Cosa c'è di "male" in questi esperimenti? Non lo sappiamo con certezza. Spesso il timore nei confronti delle ricerche in campo genetico è solo una proiezione di paure inconsce della collettività. Se uno studio del genere può davvero portare alla cura di malattie gravi, perché non portarlo a termine?

 

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martedì 1 aprile 2008

Aprea Bastico: tutta la diretta di questa mattina

Riporto qui l'intera intervista Aprea - Bastico, tratta da TuttoscuolA.

Alcuni brani dell'intervista sono commentati da me!

Roma, 1 aprile 2008, 10,50 - Inizia tra pochi minuti il confronto, promosso da Tuttoscuola tra Mariangela Bastico, esponente di primo piano del PD per la politica scolastica ed attuale vice ministro MPI, e l'on. Valentina Aprea, già sottosegretario alla PI con il ministro Moratti e responsabile scuola del PDL.

La sala stampa di Montecitorio è al completo. Presenti giornalisti, dirigenti del ministero PI e altri ospiti esperti del mondo scuola.

A disposizione dei presenti il "dossier per la scuola" che la rivista ha predisposto per l'occasione, raccogiiendo dati, osservazioni e valutazioni sulla situazione della scuola italiana e sui suoi numerosi problemi. Il dossier costituisce la base per il confronto che si annuncia particolarmente interessante.

Coordina il direttore di Tuttoscuola, Giovanni Vinciguerra.  

11.05 - La proposta che Tuttoscuola rivolge alle forze politiche è quella di prendere un impegno preciso e di facile computo: riportare l'incidenza della spesa per l'istruzione al 10,3% della spesa pubblica totale (come nel 1990) entro la fine della prossima legislatura (2013), e al 9,5% (valore del 2005) già nel 2009, con la prossima Finanziaria. Sosterrete questa proposta?

APREA: Il calo di investimenti per la scuola è dipeso anche da fattori esterni, quale, ad esempio, la sensibile variazione demografica intervenuta. Il problema non è tanto quantitativa quanto di scelta della qualità.

Investire di più? Sì, a condizione che vi siano meno burocrazia e meno corporazioni, che si investa prima di tutto sugli studenti e che si superi lo statalismo, perché lo Stato non ha il compito di gestire le scuole, ma di governare i processi. Il ragazzo deve essere al centro del sistema.

In sintesi, il vero problema è la qualificazione della spesa.

(mio commento) che detto in parole povere si intende: dobbiamo risparmiare in modo da rendere gli italiani più ignoranti.

BASTICO: Un indicatore della qualità è certamente l'investimento quantitativo di risorse. Il maggiore investimento deve però passare da un diverso impegno degli Enti locali che, come dimostra Tuttoscuola, nel periodo considerato hanno diminuito gli investimenti.

Per il futuro, occorrerà riflettere sul peso della spesa pubblica complessiva.

Occorre fare una riflessione sulla spesa pro capite per studente che non è negativa nel confronto europea: nel 2003 5.710 euro pro capite, contro la media Ocse di 4.623 euro.

In Italia sono le regioni del sud che hanno livelli alti di spesa per studente, ma, come ha dimostrato il 1° Rapporto di Tuttoscuola sulla qualità nella scuola, proprio quelle regioni hanno bassi livelli di qualità della prestazione scolastica.

Il problema è di qualificare il servizio. Il servizio scolastico ha bisogno anche di razionalizzare la spesa: 45 mila sedi scolastiche sono troppe. I risparmi di sistema possono consentire investimenti sull'edilizia scolastica, favorendo anche la formazione in servizio, il sostegno di una didattica diversa, l'attivazione di laboratori e stage.

(mio commento) 45000 sedi scolastiche sono troppe??!! Ma se ci sono alunni che devono fare i pendolari per arrivare a scuola a causa del fatto che non ce n'è nessuna vicina a casa!

11.35 - La riforma Moratti aveva previsto di vincolare la presenza dei docenti sulla stessa sede per almeno due anni; una proposta contenuta nel Bersani ter prevedeva di limitare la mobilità dei docenti. C'è dunque identità di vedute, ma la materia della mobilità vede il coinvolgimento del sindacato che, come ha fatto recentemente proprio per la mobilità, può disapplicare anche una norma di legge che riguardi materia contrattuale. Ci si può aspettare che entro il termine della legislatura questo fenomeno sia ricondotto a proporzioni accettabili? Se sì, cosa si pensa concretamente di fare, tenendo anche conto della competenza del sindacato in materia?

BASTICO: La continuità è essenziale per la qualità dell'offerta formativa. La continuità va favorita attraverso diversi interventi, alcuni dei quali sono già avviati: stabilizzazione del personale, organico funzionale dei docenti di sostegno, riduzione della mobilità, d'intesa con le Organizzazioni sindacali, per almeno un ciclo scolastico.

APREA: Se si pone al centro del sistema il ragazzo, la continuità didattica diventa essenziale. I sindacati si sono presi la responsabilità di negare le scelte del Parlamento e del Governo in materia, disapplicando la norma che prevedeva una continuità minima dei docenti sulla stessa sede.

Ci faremo più furbi, varando leggi che aggirino la riserva sindacale, riconducendo la materia a norma generale.

L'attuale sistema è costruito sulla esigenza dei docenti e non degli alunni che impedisce alle scuole di fare un investimento sui docenti.

Anni fa il ministero ha investito cospicue risorse per formare nella scuola elementare i docenti di inglese; ma i docenti formati, sfruttando il loro diritto contrattuale, spesso hanno lasciato sede e cattedra per cui erano stati formati.  

Per gli incaricati, il Pdl proporrà pluriannalità degli incarichi.

I sindacati sono la vera forza conservatrice della scuola. I sindacati si facciano promotori della qualità e della efficienza.

BASTICO: è decisamente contraria a risolvere i problemi contrattuali per legge.

11,40: Lo spreco della spesa dei collaboratori scolastici. Si può fare meglio?

APREA: la statalizzazione del 2000 ha caricato la spesa pubblica e prodotto a volte disservizi. Siamo per affidare questi servizi ai Comuni, e, comunque, occorre favorire l'esternalizzazione dei servizi di pulizia.

Indubbiamente il personale statale deve essere riqualificato, superando le troppe limitazioni dei mansionari.

BASTICO: concordo sul recupero dell'efficienza. Quando troviamo 167 mila bidelli in 45-46 mila scuole, è evidente la necessità di disporre di schiere di personale.

Quando vi fu la statalizzazione del personale  in Emilia Romagna, dove vi era esternalizzazione dei servizi, i servizi funzionavano. Quella è la strada.

11,50: Vi è stata anche una discontinuità amministrativa che non ha aiutato il sistema a crescere. Nel giro di sei anni si sono avvicendati alla guida degli Uffici Scolastici 48 direttori generali per una media di quasi tre direttori per ufficio.

APREA: Il ritorno del Miur per accorpamento dei ministeri costringerà a rimettere mano a tutto.

BASTICO: Quando la Moratti in un solo colpo ha mandato a casa 14 direttori generali su 18 ha dato un colpo mortale alla credibilità e alla continuità amministrativa.

12.10: Gli ultimi due governi hanno entrambi riformato l'Invalsi, senza avviarne una vera e propria attuazione e renderne credibile e condiviso il suo ruolo rispetto alle scuole. Come pensate si possa procedere per dare presto alla scuola italiana un sistema nazionale di valutazione, possibilmente indipendente nel suo incardinamento istituzionale?

APREA: rivendico al governo del ministro Moratti il merito di avere introdotto per la prima volta un sistema nazionale di valutazione dell'istruzione. Avevamo avviato esperienze e processi per diffondere la cultura della valutazione, ma all'arrivo del nuovo governo il lavoro è stato vanificato, si è fermato tutto.

Abbiamo salutato con favore la nomina a presidente dell'Invalsi del prof. Cipollone, ma si sono persi due anni e le scuole si sono convinte che la valutazione non sia necessaria.

Il quaderno bianco ci ha dato ragione.

Siamo soddisfatti che sia stata inserita la prova scritta nazionale per gli esami di scuola secondaria di 1° grado che noi abbiamo proposto e che il governo ha accolto.

Riteniamo necessario, quindi, rilanciare il sistema di valutazione.

BASTICO: abbiamo trovato una situazione precaria aqll'Invalsi, ma non lo abbiamo smontato; anzi, l'abbiamo rilanciato.

All'Invalsi abbiamo dato il compito di valutare i livelli di apprendimento dei ragazzi e la qualità professionale dei docenti e dei dirigenti.

Contiamo sulla condivisione e sul sostegno dei diversi soggetti culturali e politici interessati.

12,20: Il Governo di centro-destra ha accelerato con la devolution, ma non ha rinunciato a decisioni centralistiche, mentre  il centro-sinistra è stato tiepido nel cammino dell'attuazione del Titolo V, nonostante i documenti all'unanimità delle Regioni.  E d'altra parte le richieste di attivazione della procedura di "differenziazione" regionale (Piemonte, Veneto, Lombardia e Toscana) sono l'esito di una insoddisfacente gestione del Titolo V. Quali gli strumenti per una politica di equilibrio tra esigenze di uniformità e necessità di differenziazione territoriale? E quali orientamenti per una nuova governance del sistema scolastico, necessaria anche per far decollare sul serio l'autonomia?

BASTICO: Più la scuola interagisce con le comunità e migliori sono i risultati. Vedi il divario Nord-Sud dovuto alla minore interazione con gli Enti Locali e, da parte di questi, minore impegno e attenzione alla scuola e ai suoi problemi.

L'autonomia, senza risorse, non può svolgere la propria funzione.

APREA: occorre soprattuto intervenire sulle questioni delle supplenze i cui costi sono stati talvolta nascosti all'Amministrazione centrale.

Il divario Nord-Sud smentisce clamorosamente il mito della scuola unica. Le scuole del Nord che hanno messo in atto relazioni con il territorio nelle sue diverse espressioni, hanno migliorato la qualità della loro offerta e motivato maggiormente gli studenti.

Rimprovero all'attuale governo di essere ritornato al centralismo, introducendo sperimentazione sul territorio per rilanciare l'autonomia che contraddice la scelta regionalistica.

Sì al federalismo solidale costruito su accordi interistituzionali a tutti i livelli.

12,30:  Sul riconoscimento del merito e sulla carriera professionale dei docenti sembra esservi una ampia convergenza a livello politico e dell'opinione pubblica. Su quali basi condivise e con quali strumenti ritenete che si possa procedere (una legge? Un accordo quadro con i sindacati, magari sulla base di indirizzi definiti con un atto parlamentare?)

APREA: Ritingo necessaria l'area contrattuale separata per i docenti e la riscrittura dello stato giuridico per legge in senso professionale, anziché impiegatizio.

Il riconoscimento del merito, indispensabile per rilanciare la qualità della professione insegnante, deve essere definito nello stato giuridico.

BASTICO: E' necessario dare spazio al merito e agli sviluppi di carriera. Le premesse per seguire questa strada sono nel memorandum sottoscritto l'anno scorso con i sindacati.

Il principio del merito deve avere affermazione legislativa e attuazione per via contrattuale.

Dai concorsi non possono essere attinti idonei da immettere in ruolo dopo diversi anni.

Il reclutamento deve essere accompagnato da tirocinio nelle scuole.

APREA: non concordo sull'unica scelta di reclutamento adottata con l'immissione in ruolo di 150 mila precari. Questa scelta mortifica i nuovi docenti che devono entrare in ruolo.

Noi, con una nuova legge, ripartiremo i posti al 50% ai concorsi ordinari per reclutare giovani.

Nell'ultima finanziaria, avete abrogato il decreto legislativo 227 sulla formazione degli insegnanti, prevedendo una delega in bianco per la formazione universitaria degli insegnanti. E' vero che potremo utilizzare quella delega, ma è stato un errore cambiare strada.

Noi abrogheremo le SSIS e reintrodurremo quanto previsto con il decreto legislativo abrogato, compreso il tirocinio prima dell'ingresso nei ruoli.

(mio commento) Quindi secondo Aprea non bisogna mettere in ruolo precari?! E quelli che si sono impegnati a lavorare nella scuola per ormai dieci o quindici anni? Cosa dovrebbero fare? Dopo 15 anni ricevono un bel calcio nelle pa**e?

BASTICO: E' necessario chiudere questa fase storica del precariato e aprire la scuola ai concorsi e al merito professionale.

(mio commento) Ok, allora mandiamo i 300000 precari della scuola (ormai quasi tutti over 40) a farsi una pippa! Tanto non hanno nessun merito professionale, visto che sono rimasti precari per tanti anni, grazie al fatto che lo Stato le immissioni in ruolo le fa con il contagocce! Cari precari, è arrivato il momento di finirla con il precariato: passiamo alla disoccupazione! Ma perché la meritocrazia non la introducono anche per i politici? Con loro non si può fare?...

12,50: Il prossimo Governo, e il prossimo Parlamento, intendono davvero avviare politiche del personale idonee a valorizzare il merito, rinunciando (a partire dall'attuale concorso a dirigente tecnico) ad ogni sanatoria per l'accesso all'insegnamento e alla dirigenza? Sì o no?

APREA: Non vi sono dubbi sulla mia posizione. No a proroghe e sanatorie.

BASTICO: No, e ci auguriamo che anche i Tar abbiano attenzione al problema.

12,55: domanda finale - Le esperienze passate insegnano alcune cose:

1) non si cambia la scuola italiana se non si coinvolge il sindacato, ed è del resto comprensibile che esso abbia un forte peso in una "azienda" da un milione e centomila dipendenti, con una spiccatissima attività "labour intensive";

2) se la politica è divisa pregiudizialmente, se non si sforza di trovare punti di intesa nell'interesse del Paese, non è neanche in grado di far cambiare direzione a un mondo così articolato e complesso, come dimostrano le ultime legislature;

3) ma anche una politica unita non avrebbe successo se non portasse le buone ragioni per il cambiamento: la strategicità del life long learning, la necessità di migliorare il servizio, l'urgenza di un adeguato sistema di valutazione. E con esse le risorse finanziarie indispensabili per realizzare il cambiamento.

Alla luce di ciò, non crede che per cambiare la scuola sia necessaria la combinazione di più azioni, da dispiegare secondo una sequenza coordinata: puntare su investimento strategico (più risorse finanziarie per strumenti e mezzi e per restituire dignità sociale al corpo docente), lotta alle inefficienze (che significano ulteriori risorse da reinvestire e un servizio adeguato), introduzione del merito nel reclutamento e nello sviluppo della carriera dei docenti (stimolo e incentivazione ala crescita professionale) e che ben difficilmente si otterranno le ultime due senza la prima?

BASTICO: convido l'analisi e le proposte. L''Ocse ci indica la necessità di un modello di ri-scolarizzazione. La scuola dà risultati non visibili che vanno ben oltre la vita di un governo. E' questa una ragione per un patto che si stabilisce con la società.

Un patto con le amminstrazioni locali e con le organizzazioni sindacali, un patto con le famiglie: una scelta per il cambiamento.

E' necessario collocare l'istruzione nella logica dell'educazione per tutto l'arco della vita.

Autonomia e valutazione sono il patto vincente per la scuola.

APREA: Il patto tra le forze politiche si può fare se si estende all'ottica della sussidiarietà.

La gestione va spostata a livello orizzontale. Se questo è il pensiero di Bastico, gli accordi si possono fare.

BASTICO: riteniamo fondamentale l'attuazione del principio della sussidiarietà orizzontale.

APREA: Apprezzo le dichiarazioni di Bastico, ma non trovo le medesime affermazioni nel programma del PD.

Sono comunque disponibile soddisfatta di trovare una Bastico meno statalista, come avevo conosciuto anni fa.

BASTICO: Non accetto lezioni sulle mie convinzioni e sui fatti che hanno contraddistinto le mie scelte in materia di federalismo e di attuazione della sussidiarietà.

VINCIGUERRA: Vi riconosciamo la competenza e la passione e apprezziamo l'attenzione per l'interesse degli studenti e della scuola.

E' possibile trovare nella prossima legislatura accordi di merito sulle scelte?

APREA: Sì, se al centro delle scelte si mette l'alunno.

Nei primi 100 giorni gli obiettivi del nuovo governo: qualità degli apprendimenti, della docenza e della governance.

Promuoveremo una conferenza nazionale su questi punti con valorizzazione delle eccellenze nella scuola.

Riforma degli organi collegiali con individuazione di un ruolo forte del consiglio di amministrazione.

13,20: VINCIGUERRA: ringrazio le due ospiti per la ricchezza delle riflessioni e del contributo offerto.

Ringrazio i presenti e tutti coloro che ci hanno seguito attraverso la cronaca dell'evento.

 

(Commento finale). Direi che viste queste premesse non c'è molto da fare. Se tutto va bene, siamo rovinati! La scuola italiana è destinata a fare una fine davvero ingloriosa, distrutta da tagli finanziari spaventosi, da una meritocrazia al contrario (prima i peggiori e poi i migliori) e da scelte didattiche a dir poco discutibili! Se questo significherà il tramonto della scuola pubblica, ben venga! Significa che ce lo siamo meritato. Noi italiani siamo troppo accomodanti su tutto, non sappiamo difendere i nostri diritti. Per evitare tutti i disastri della scuola del futuro dovremmo organizzarci e mettere in atto proteste CLAMOROSE! Invece silenzio... solo poche righe in qualche forum sperduto nel web...

Se qualcuno legge questo post, sappia che io sono pronto ad ascoltare ogni vostra idea. Grazie! :-)

Le origini del pesce d'aprile

Le origini di questa festa, che si tramanda da secoli in molti paesi del mondo, sono incerte.

Non si conosce esattamente il periodo in cui ebbe inizio, né per opera di chi. Gli studiosi di tradizioni popolari forniscono diverse versioni - basate più su congetture teoriche che su dati scientificamente provati - che avvolgono la nascita di questa tradizione in un alone di mistero.

L’ipotesi più accreditata negli ambienti accademici fa risalire l’origine del pesce d’aprile ad un periodo antecedente al 154 A.C., quando il primo aprile segnava l’inizio dell’anno. Più tardi, la Chiesa soppresse la festa stabilendo l’inizio dell’anno il primo di gennaio. La vecchia tradizione continuò comunque a sopravvivere tra i pagani che per questo venivano derisi e scherniti.

Un’altra ipotesi, abbastanza diffusa, si rifà invece al rito pagano, legato all’antico calendario giuliano, quando il primo di aprile segnava l’inizio del solstizio di primavera. Terminato l’inverno, l’avvento della stagione primaverile segnava il rinnovamento della terra e della vita. In questa occasione, tra il 25 di marzo e il primo di aprile, si usava propiziare gli dèi offrendo doni e facendo sacrifici in loro onore. La festa era anche occasione per esprimersi in massima libertà con lazzi, burle e buffonerie.
Con l’avvento del Cristianesimo, nell’Impero Romano feste di questo tipo furono sostituite con altre festività religiose
al fine di far scomparire per sempre gli usi e le tradizioni pagane. Questo fu il destino che toccò anche alla festa del primo di aprile, rimpiazzata da quella della Pasqua. Le persone che, nonostante ciò, si ostinavano a festeggiare il vecchio rito pagano venivano ridicolizzate e fatte oggetto di scherzi e burle di ogni tipo.
Entrambe le ipotesi, comunque, confermano la matrice pagana e buffonesca della festa, che continua tutt’oggi, seppur con sfumature diverse, a restare viva in gran parte del mondo.

 

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I Google docs anche offline

Il pacchetto di documenti di Google arriva anche offline, consentendo agli utenti di lavorare sui propri documenti quando non ci si può collegare alla rete. La tecnologia della Grande G consente poi al documento online di sincronizzarsi con le modifiche offline e di aggiornarsi.

L'incubo di Microsoft sta diventando realtà: i Google docs, in grado di proporre agli utenti strumenti molto simili a quelli offerti dal gigante del software, arrivano anche offline. Il pacchetto dell'azienda di Mountain View, che consente di creare documenti di testo, fogli di calcolo, calendari e presentazioni, ha riscosso ultimamente molto successo in quanto offre tutto quello che serve all'utente comune. Il suo punto forte è la possibilità di lavorare online rendendo visibile il documento da qualsiasi computer e permettendo di condividerlo, ma ora è ancora più utile in quanto anche quando non si dispone di una connessione si può continuare il proprio lavoro. L'annuncio di questa novità potrebbe davvero rivoluzionare le abitudini degli utenti.

Come funziona
Poche settimane e il nuovo strumento in beta sarà disponibile per tutti. Basta andare al link di Google Gear (il nome della tecnologia in sviluppo da tempo nel quartier generale di Mountain View) e seguire le istruzioni. Si troverà, una volta tornati nei propri documenti online, un nuovo pulsantino verde con una freccia verso il basso. Serve a scaricare sul proprio computer le specifiche per far funzionare il foglio anche senza essere in rete. Una volta offline, si può aprire il browser (per ora solo Explorer o Firefox), digitare "docs.google.com" e poi tornare sul documento e scegliere il tastino offline. A questo punto si può tranquillamente lavorare e, una volta riappropriatisi di una connessione, Google è in grado di sintonizzarsi con ciò che è rimasto sul pc e di integrare con l'online.

Primi commenti
Strumento semplice e utile che però convince a stento i più restii e timorosi. Alcuni commenti che girano in rete avvertono che il limite dei doc della Grande G non è la dipendenza da internet, piuttosto la poca sicurezza che deriva dal lasciare il proprio lavoro in balia di server esterni. La possibilità del lavoro offline non significa il completo trasferimento del documento ma solo la capacità di integrare quello che è – e rimane – online con il lavoro svolto senza connessione. I documenti sono comunque al di fuori del controllo di chi li crea.

Fonte: VISIONpost.

 

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Nel cortometraggio il deputato olandese definisce la religione islamica «nemica della libertà» e il Corano un testo fascista.

Il sito online su cui era stato offerto al pubblico il film contro l'Islam del deputato di destra olandese Geert Wilders ha oscurato il documento dopo avere ricevuto esplicite minacce. Una spiegazione di quanto accaduto compare sulla homepage del sito stesso. "In seguito a minacce molto gravi subite dal nostro staff e a informazioni scorrette di certi media britannici che potrebbero recare danno ad alcuni membri del nostro staff, Liveleak.com si è visto costretto a rimuovere 'Fitna' dal nostro server", si legge nella homepage.
"Questo è un triste giorno per la libertà di stampa sulla rete", prosegue il comunicato che poi passa a ringraziare tutti coloro che hanno approvato l'iniziativa di diffondere il film. "Forse ora nascerà una discussione che potrebbe avere effetti positivi e mostrare a tutti che si deve imparare ad accettare le altre culture", conclude la dichiarazione che ribadisce come il prezzo da pagare per le persone che lavorano nel sito fosse troppo alto. Frammenti del film sono comunque visibili ancora sul sito e il film in versione integrale resta su Youtube e altri siti. Geert Wilders ha detto che le minacce recano un grave colpo alla libertà di espressione ma ha anche aggiunto di comprendere i motivi che hanno spinto Leaveleak.com a oscurare le immagini del suo documentario, mirante a dimostrare quanto la violenza sia insita nell'islam stesso.
Contrassegnato da un coro unanime di condanne da parte dell'Islam, non ha vissuto le temute reazioni violente, soprattutto nel mondo islamico. Il precedente degli incidenti, che avevano scosso molti paesi musulmani all'indomani della pubblicazione delle vignette satiriche su Maometto, avevano fatto temere il peggio all'Aja e molte capitali occidentali, ma il giorno della preghiera islamica è trascorso tranquillo e il premier olandese Jan Peter Balkenende ha elogiato la reazione "calma e dignitosa" dei musulmani olandesi.
Le prime reazioni dai paesi islamici, come Giordania, Iran, Egitto, Bangladesh e dalle grandi organizzazioni islamiche, sono state di profonda censura per l'iniziativa del deputato del partito di estrema destra olandese Pvv, ma senza arrivare alle violenze di due anni fa. Anche l'autore danese della vignetta su Maometto, Kurt Westergaard, ha preso le distanze da Wilders, accusandolo di avere usato il disegno satirico nel suo film in violazione del diritto d'autore e soprattutto mettendolo in un contesto completamente diverso da quello per la quale era stata pensato.
L'autore del film, comunque, non ha dato nessun segno di ripensamento, negando di avere qualsiasi responsabilità in eventuali episodi di violenza causati dal suo film. Wilders è anche andato oltre, esigendo le scuse da parte del premier olandese per le sue esplicite prese di distanza dei giorni scorsi, quando ha più volte tentato di convincere l'autore del cortometraggio a desistere. 
I capi delle diplomazie, su sollecitazione del collega olandese Maxine Vehagen, faranno una valutazione dell'intera vicenda. 
«NON MI ASSUMO RESPONSABILITA'»
- Nel frattempo Wilders ha fatto sapere di non assumersi la responsabilità di possibili rappresaglie contro i Paesi Bassi dopo la diffusione su internet del suo film anti-Islam. «Spero non accada nulla - ha dichiarato il parlamentare olandese - ma se dovesse succedere qualcosa i responsabili saranno coloro che commettono l'atto, non io».

 

Fonte: Aetnanet.

 

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Record di velocità nel regno animale

In questo post ho affiancato i dati degli animali più veloci, sulla terraferma, in volo e in acqua, con le loro foto.

Il mammifero più veloce sulla terraferma sulla breve distanza è il ghepardo (Acynonix jubatus), che per brevi tratti (alcune centinaia di metri) può raggiungere una velocità di 110 km/h. Un esemplare fece registrare una velocità di 115,2 km/h percorrendo 640 metri in 20 secondi.

 

Il mammifero più veloce sulla terraferma sulla lunga distanza è l'antilocapra (Antilocapra americana) che può raggiungere velocità medie di 56 km/h su tratti di 6 km. Su breve distanza può raggiungere velocità di 90 km/h.

 

Il mammifero più veloce in acqua è l'orca (Orcinus Orca) che raggiunge velocità di 55,5 km/h.

 

Il mammifero più lento sulla terraferma è il bradipo tridattilo (Bradypus tridactylus) che raggiunge velocità comprese tra 0,1 e 0,16 km/h.

 

L'animale più lento in assoluto è la lumaca che raggiunge velocità di 0,05 km/h.

 

L'uccello più veloce in volo battuto è il falco pellegrino (Falco peregrinus) che raggiunge i 350 km/h.

 

L'uccello più veloce in picchiata è invece la fregata (Fregata magnificens) che raggiunge l'incredibile velocità di 400 km/h.

 

Il pesce più veloce è il pesce vela (Istiophorus platypterus), che può raggiungere velocità di 109 km/h.

 

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Space X Starship: il nuovo tentativo di lancio del 18 novembre 2023.

Vediamo un frammento della diretta del lancio dello Starship del 18 noembre 2023. Il Booster 9, il primo stadio del razzo, esplode poco dopo...