martedì 18 ottobre 2016

Quante galassie ci sono nell’Universo?

Da una recente misurazione ottenuta grazie al telescopio spaziale Hubble abbiamo una nuova stima del numero di galassie presenti nell’Universo. Si tratta di ben 2000 miliardi di galassie, una stima quasi doppia rispetto alle precedenti misure più accreditate.

In questo filmato possiamo vedere qualche dettaglio in più su questa interessante misura.

Buona visione a tutti.


giovedì 13 ottobre 2016

Come montare un pannello solare su un camper

Nel filmato che vi segnalo in questo post potete vedere come montare un pannello solare (fotovoltaico) su un camper. Il filmato è un po’ lungo (oltre 26 minuti), ma ovviamente è abbastanza particolareggiato.

Prima di lasciarvi al filmato vale la pena di ricordare che avere una fonte di energia solare su un camper sarà certamente molto conveniente per diversi motivi.

1) Aumenta l’autonomia energetica del camper.

2) Permette di immagazzinare l’energia prodotta per usi successivi.

3) Sono relativamente facili da installare perché si trovano in commercio dei kit già pronti.

4) Non sono molto costosi (si passa da circa 250 euro per un kit base, fino a circa 350 euro per i kit con pannelli solari che producono di più. Una buona ricerca su internet vi può aiutare a cercare il kit di pannelli solari per le vostre esigenze).

Di solito questi kit sono composti da:

a) uno o più moduli solari fotovoltaici;

b) cavi e supporti per il montaggio;

c) un regolatore di carica;

d) collante;

Le batterie per l’accumulo della carica di solito non sono incluse.

Per quanto riguarda il tipo di batteria, possiamo dire che in linea di principio qualsiasi batteria a 12V può andare bene: però bisogna tenere presente che le classiche batterie per uso automobilistico hanno una vita media di 2-3 anni e non sono progettate per cicli di carica e scarica completa, per cui la loro durata sarà abbastanza limitata. Per questo è meglio scegliere una batteria ermetica, al piombo/gel o piombo/calcio, progettata appositamente per funzionare con pannelli solari, senza necessità di manutenzione,
Queste batterie durano fino a 8/10 anni, si ripagano abbondantemente del maggior costo, e garantiscono massima affidabilità di servizio.

Se all’interno del camper ci sono apparecchi che funzionano a 220V occorre dotarsi anche di un inverter.

A questo punto possiamo viaggiare in piena autonomia energetica anche in luoghi “fuori mano” non raggiunti dalla rete elettrica, nel pieno rispetto dell’ambiente. Occorre ricordare che i kit di pannelli solari per camper possono avere una certificazione di qualità (come, ad esempio, il certificato TUV).

Buona visione a tutti del filmato. E… buon viaggio! Winking smile


lunedì 10 ottobre 2016

La classificazione degli esseri viventi

La grande varietà di esseri viventi ha portato l'uomo, fin dall'antichità, alla necessità di classificare gli esseri viventi secondo criteri ben precisi e oggettivi, che fossero validi cioè per tutti.

Questa non è stata un'operazione facile, tanto che è nata un'apposita branca della biologia, la Sistematica, il cui compito è quello di dare la corretta classificazione di tutti gli esseri viventi secondo criteri significativi e oggettivi, detti caratteri-chiave.

La prima classificazione scientifica si deve al naturalista svedese Carlo Linneo (1707-1778) che nel 1758 nella sua opera, Systema naturae, dove dava una classificazione delle oltre 4000 specie animali e 10000 specie vegetali allora conosciute, introduce i criteri di classificazione ancora oggi adottati dalla comunità scientifica: il concetto di specie, la classificazione per categorie sistematiche e la nomenclatura binomia.

(Carlo Linneo)

Le categorie sistematiche

La moderna classificazione degli esseri viventi si rifà proprio a quella di Linneo e si basa su sette tipi di raggruppamenti, detti categorie sistematiche, che sono: specie, genere, famiglia, ordine, classe, phylum, regno. Queste sono le definizioni:

Specie: gruppo di organismi che hanno in comune molti caratteri e che, accoppiandosi, danno vita a esseri simili e fecondi, cioè in grado di riprodursi.

Genere: gruppo che comprende specie affini tra loro che, in caso di accoppiamento, possono avere prole ma non feconda.

Famiglia: gruppo che comprende più generi diversi con delle caratteristiche comuni.

Ordine: gruppo che comprende più famiglie con qualche caratteristica che le accomuna.

Classe: gruppo che abbraccia più ordini che presentano una qualche caratteristica comune.

Phylum (tipo in zoologia e divisione in botanica): gruppo che abbraccia più classi tra loro affini.

Regno: il gruppo più vasto che comprende tipi molto diversi tra loro aventi in comune solo alcune caratteristiche molto generali.

categorie sistematiche

 

Il concetto di specie

Queste categorie sistematiche partono dalla specie che è il concetto chiave su cui si basa tutta la classificazione.

La specie è la categoria che comprende tutti gli individui con caratteristiche simili che, riproducendosi, generano figli simili e fecondi, in grado cioè di riprodursi a loro volta.

Generare figli fecondi è la condizione che segna il confine tra una specie e l'altra.

Ad esempio cavalli e asini non appartengono alla stessa specie, in natura essi si accoppiano, ma dalla loro unione nasce il mulo o il bardotto, esseri ibridi (ne cavallo né asino) non in grado di riprodursi.

Cavalla e asino –> mulo

Cavallo e asina –> bardotto

Il mulo e il bardotto sono sterili, quindi non esiste la specie mulo (o bardotto).

 

La nomenclatura binomia

Arrivando alla specie siamo di fronte a organismi ai quali bisogna dare un nome ben preciso e universale (adottato cioè da tutti) che li contraddistingua tra loro come specie all'interno della categoria più ampia, il genere, a cui appartengono.

Fu Linneo a individuare nella nomenclatura binomia il nome convenzionale, detto nome scientifico, da attribuire a ciascun organismo e quindi a ciascuna specie. A ogni organismo, secondo tale nomenclatura, è associata una coppia di nomi in latino. Il primo di questi nomi, scritto con l'iniziale maiuscola, indica il genere, il secondo, scritto a lettere minuscole, indica la specie.


giovedì 6 ottobre 2016

Perché l’oro è prezioso?

Come mai l’oro è tanto prezioso? Ve lo siete mai chiesto? Le risposte possono essere più di una:

1) Perché è molto duttile e malleabile e permette di creare facilmente dei manufatti senza una lavorazione complicata.

2) Perché è raro.

3) Perché è un buon conduttore di elettricità.

4) Perché luccica…

5) Perché non si ossida (al contrario dell’argento).

In realtà le proprietà chimico-fisiche e la rarità non rendono conto del valore commerciale dell’oro, quindi bisognerebbe cercare alcune cause storiche e culturali che spiegano come mai l’oro è così prezioso.

Infatti l’oro era considerato prezioso anche nelle antiche civiltà ed era sinonimo di ricchezza e potere. In Egitto nelle tombe dei faraoni si trovano spesso bracciali, pendenti, collane, anelli, bracciali, orecchini, diademi, ornamenti testa, ornamenti pettorali e collari, tutti in oro. Per gli antichi egizi quindi l’oro era prezioso. Anche gli antichi greci usavano l’oro per produrre gioielli. L’oro è citato spesso anche nella Bibbia e secondo molti autori ha assunto un grande valore per cause religiose.

L’oro, dal punto di vista chimico, è un elemento pesante. Gli elementi pesanti come l’oro si possono sintetizzare solo con reazioni nucleari. Ma non con le reazioni nucleari dei nostri reattori, non raggiungono energie abbastanza alte. Solo con le reazioni nucleari che avvengono nelle esplosioni stellare (le supernovae) si raggiungono energie abbastanza elevate da sintetizzare piccole quantità di oro (e altri elementi pesanti). Le esplosioni spargono nello spazio interstellare questi elementi che vengono poi mescolati nel gas interstellare che produce la formazione di nuove stelle e nuovi pianeti (qui un mio post sulla formazione stellare). Per questo nel nostro pianeta c’è l’elemento chimico oro, perché è esistita una generazione precedente di stelle che è morta esplodendo e ha sparso i propri elementi nello spazio arricchendo (è proprio il caso di dirlo…) il gas interstellare preesistente di elementi pesanti.

L’oro, alla fin fine, è il residuo di una stella morta. Quando regalate un anello alla vostra fidanzata, pensateci un attimo Winking smile

m1

(La nebulosa M1 visibile nella costellazione del Toro. Questa nebulosa è un residuo di supernova. In queste gigantesche esplosioni cosmiche avviene la sintesi degli elementi pesanti come l’oro).

Ancora non abbiamo però risposto alla domanda principale: perché l’oro è tanto prezioso?

Io credo che si possa affermare senza commettere uno sbaglio che l’oro è tanto prezioso più perché ormai è diventato un “simbolo” di preziosità. Non ha nulla di realmente prezioso, ma per l’umanità intera ha ormai assunto quel “fascino” che non tramonta mai e che ha guidato le azioni di innumerevoli uomini a cercarlo e a desiderarlo.

A questo punto mi piacerebbe concludere con una breve citazione:

“Oro. Metallo giallo molto apprezzato per la sua utilità nei vari tipi di rapina che passano sotto il nome di commercio.”

Ambrose Bierce, Dizionario del diavolo, 1911

Al prossimo post Winking smile


mercoledì 5 ottobre 2016

Batteri visti al microscopio ingranditi 5500 volte

In questo breve video possiamo vedere alcuni batteri (Spirillum) posti sulla superficie di una cellula epiteliale della guancia. Sono visibili anche alcune microstrutture della superficie cellulare, come i microvilli. Il filmato è stato ottenuto grazie ad un microscopio ottico a 5500 ingrandimenti. Un “micro” spettacolo che non si può dimenticare.


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lunedì 3 ottobre 2016

Metodo di studio efficace (video)

Molti pensano che per andare bene a scuola è necessario essere dei geni, oppure, se non si ha la fortuna di avere eccellenti capacità, bisogna stare sui libri molte ore al giorno. In realtà non c’è bisogno di un quoziente di intelligenza da paura e non c’è nemmeno bisogno di studiare 10 ore al giorno. Ciò che invece è necessario è un buon metodo di studio unito (e questo è fondamentale) ad un impegno costante. Il metodo di studio, anche se ottimo, non sarà mai in grado di compensare la mancanza di impegno, questo deve essere molto chiaro! Infatti studiare meno ore non significa affatto impegnarsi di meno!

A questo punto vediamo cosa significa avere un metodo di studio efficace. In questo filmato possiamo vedere se abbiamo bisogno di un metodo di studio migliore di quello che stiamo adottando. Questa necessità scaturisce dalle risposte a 3 domande che vengono poste durante il video.

Le domande sono le seguenti:

1) Riesci a ricordare gli argomenti studiati a distanza di 1 giorno dopo averli studiati?

2) Riesci a ricordare gli argomenti studiati a distanza di molto tempo?

3) Riesci a preparare un compito o una interrogazione senza bisogno di molte ore di studio?

Se la risposta a tutte queste domande è negativa probabilmente hai bisogno di cambiare metodo di studio. In questo video si danno dei semplici consigli per studiare di meno e studiare meglio.

Per fare ciò, come dicevo, c’è bisogno di grande impegno. La prima cosa da fare è eliminare i disturbi. Ad esempio cellulari e facebook sono assolutamente da abolire, perché sono tra le cose che fanno perdere più tempo in assoluto. Si può fare ricorso solo alla musica, ma solo se questa favorisce la concentrazione.

Se si prevede di studiare per diverse ore, ad esempio perché si devono preparare diverse materie, conviene intervallare le ore di studio con delle attività piacevoli che servono a “svuotare la mente” e riprendere lo studio con maggiore vigore.

Ma non voglio anticiparvi tutti i consigli del filmato…

Ok, a questo punto vi lascio alla visione di questo filmato che fornisce dei pratici consigli su come studiare meglio e anche di meno senza stancarsi.

Buona visione a tutti.


Space X Starship: il nuovo tentativo di lancio del 18 novembre 2023.

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