mercoledì 11 aprile 2012

Allarme tsunami a Sumatra

Allerta tsunami nell’oceano Indiano per un terremoto violentissimo (magnitudo 8,9 della scala Richter) che è avvenuto al largo dell’isola di Sumatra a poco più di 600 chilometri dalla città di Banda Aceh. Questo terremoto ovviamente ha riportato alla memoria il terremoto del 26 dicembre 2004 che arrivò a mietere ben 230ooo vittime. Ma fu soprattutto il devastante tsunami che seguì a quel terremoto a fare tante vittime.

Nelle ultime ore l’Istituto Geosismico americano ha affermato che essendo stato un sisma con oscillazioni orizzontali e non verticali non si ritiene probabile lo scatenarsi di un’onda di tsunami.

(L’epicentro del sisma avvenuto oggi 11 aprile 2012 al largo dell’isola di Sumatra).

Perché questo tipo di fenomeni sismici stanno avvenendo di nuovo in questa zona?

Bisogna partire dal fatto che questo sisma ha avuto una magnitudo tra 8,5 e 8,9 della scala Richter e quindi con un’energia variabile tra 1 e 31 miliardi di tritolo equivalente, in grado di causare danni immensi in un raggio di parecchie centinaia di chilometri, con in più, dato l’epicentro situato nel fondo del mare, il rischio tsunami.

Un terremoto di questa intensità avviene in media una volta all’anno, ma il 90% dei terremoti del mondo avviene lungo la cosiddetta cintura di fuoco, una fascia a forma di ferro di cavallo lunga circa 40000 chilometri, caratterizzata da archi insulari, fosse oceaniche e oltre 450 vulcani, molti dei quali attivi.

Tutto dipende dal movimento delle placche che sono continuamente in movimento perché “galleggiano” sulla astenosfera, lo strato fluido di materiale magmatico sottostante, si tratta deriva dei continenti scoperta da Wegener. Nella cintura di fuoco avviene un fenomeno che gli geologi chiamano subduzione. Qui le placche continentali avanzano su quelle oceaniche e la loro frizione provoca scosse sismiche continue ed eruzioni vulcaniche. Si tratta di forze immani sulle quali forse l’uomo non potrà mai intervenire. Fino ad ora l’unica forma di difesa è la prevenzione, allarmi tempestivi e costruzioni antisismiche, ma che non sempre sono sufficienti.


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