domenica 20 febbraio 2011

Fusione fredda. Perché tanto entusiasmo ingiustificato?

 

Alla fine del mese di marzo 1989 nei quotidiani di tutto il mondo, rimbalzando dai giornali inglesi e americani, cominciò a dilagare una notizia sensazionale, dapprima con prudenziali trafiletti e poi con inchieste a pagina intera e titoli a caratteri cubitali…

Come mai tanto rumore e tanta agitazione? Il fatto è che sembrava di essere giunti a un punto di svolta epocale per quanto riguarda la storia dell’energia e della sua produzione. Due scienziati anglosassoni avevano annunciato di essere riusciti a ottenere il processo di fusione (cioè quella reazione in cui due nuclei leggeri si uniscono, formando un nucleo più pesante e liberando energia) senza la necessità di arrivare alle temperature elevatissime dell’ordine di centinaia di milioni di gradi previste dalla fusione tradizionale.

reattore a fusione fredda

Anzi, il procedimento risultava particolarmente semplice e venne battezzato fusione fredda. Qualcuno volle vedere nella scoperta addirittura la rivalsa della chimica sulla Fisica!

Oggi capita di sentire o di leggere della fusione fredda nel senso di una celebre illusione. Ma già circa un mese dopo i due ricercatori in questione dichiaravano si essere “perseguitati, come Galileo”!

Perché fu possibile prendere una simile cantonata in un settore tanto rigoroso come quello scientifico? In realtà, in quei giorni furono molti gli scienziati che si mostrarono scettici fin dal primo momento. In ogni caso c’era una motivazione che giustificava l’entusiasmo iniziale. Da un punto di vista scientifico, il metodo della fusione fredda non era completamente nuovo: era noto che con l’aiuto di una particella più pesante dell’elettrone, chiamata mesone mu, si poteva ottenere a freddo e per semplice reazione chimica la fusione di due nuclei leggeri. Dunque, la teoria era plausibile, c’era un contesto di conoscenze che la rendeva accettabile in linea di principio.

E poi c’era anche un fattore che oserei definire “psicologico”. L’uomo ha sempre sognato di poter risolvere i propri problemi energetici con una scoperta o un’invenzione dal sapore magico… Una sorta di “lampada di Aladino” che, una volta strofinata, esaudisce ogni nostro desiderio. Ma questa lampada non c’è e prima lo accetteremo e prima eviteremo di incorrere nuovamente in errori ed illusioni come la fusione fredda.


4 commenti:

  1. Trovo un po' drastica la conclusione del pezzo, visto che i meccanismi di fusione "fredda" non sono escludibili a priori come ad esempio certi pseudoesperimenti che circolano su internet e violano allegramente tutta la termodinamica, vedi motori magnetici, moti perpetui e amenità varie.
    Studi seri ce ne sono stati, il fatto che non siano arrivati a conclusioni definitive in venti anni (che non sono poi molti, nella scienza) non significa che non ci si possa arrivare mai.

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  2. Possibilmente ci si potrebbe arrivare, ma per adesso sembra che siamo lontani. Più esperimenti fatti male si vedono, più si ha l'impressione che nessuno sia realmente vicino ad una soluzione.

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