venerdì 27 febbraio 2009

Lavoro, amore, salute a febbraio 2009

 

salute amore lavoro

Come blogger ormai posso dire di essere quasi un veterano, dopo quasi due anni di blogging, anche se non sono un esperto, perché fondamentalmente non ci capisco niente di SEO, Serp e altre diavolerie strane ;-)

Però, come molti blogger, tento di trattare argomenti che interessano i lettori, così ho visitato Google Trends per tentare di capire quali sono gli argomenti più ricercati nel più grande motore di ricerca del mondo.

In breve, per chi non lo sapesse, Google Trends è un servizio di Google che mostra con dei grafici la popolarità dei vari termini inseriti su Google. Per i più esperti è molto importante, perché con questo strumento è possibile trovare le parole chiave da inserire nei propri articoli e così accrescere il numero di visite nel proprio blog/sito.

Il difetto più grave di Google Trends è che non è possibile conoscere il volume effettivo di traffico relativo a quella parola, ma solo un andamento relativo espresso in unità di misura arbitrarie. Tuttavia questo non preclude la possibilità di effettuare dei confronti, come ho fatto io nel grafico mostrato all’inizio di questo post.

Partendo dal presupposto che la parola lavoro, ad esempio, è sicuramente molto ricercata, ho voluto fare un confronto con altre due parole molto usate nella lingua italiana: amore e salute. Il fatto che queste tre parole siano quelle più richieste ai cartomanti non è un caso. Mi è venuto in mente di confrontare le cose a cui (forse) tengono di più gli italiani (e non solo).

Il confronto è stato fatto solo per il mese di febbraio e solo per le ricerche Google fatte dall’Italia.

Nel grafico notiamo subito che il grafico del lavoro presenta dei minimi in corrispondenza dei sabati e delle domeniche e un picco improvviso tutti i lunedì. Questo andamento non ha nulla di strano, ce lo aspettavamo che l’interesse per il lavoro diminuisce nei week end ;-)

Il grafico relativo alla parola amore non presenta un andamento particolare, fatta eccezione per un picco il 14 febbraio, altra cosa che ci aspettavamo, visto che era San Valentino.

Si nota che il picco dell’amore coincide con un minimo del lavoro. Chi non lavora non fa l’amore, invece da qui sembra esattamente il contrario! :-)

La cosa che più mi dispiace è che il grafico della parola salute è davvero molto basso. Gli italiani non cercano informazioni che riguardano la salute? Forse si fidano solo dei dottori e delle strutture sanitarie?

E’ difficile rispondere a questa domanda, però sappiamo bene che molte persone trascurano la propria salute e non vanno dal medico nemmeno per una piccola visita di controllo. Questo atteggiamento potrebbe essere dovuto ad un disinteresse generale nei confronti della salute, disinteresse che (forse) viene fuori dal grafico che ho mostrato.

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Numeri decimali

 

L'importanza dei numeri decimali sta proprio nel fatto che consentono l'effettuazione dei calcoli con le usuali tecniche del sistema posizionale. Eppure il sistema di numerazione posizionale era noto da molti secoli prima che ci si rendesse conto che esso offriva un grande vantaggio nel calcolo con le frazioni.
Uno dei primi sostenitori delle frazioni decimali è stato il matematico F. Viete (1540-1603) con il suo libro Canon Mathematicus pubblicato nel 1579.

Pochi anni dopo (1585) Simon Stevin (1548-1620), matematico e ingegnere olandese, pubblicava l'opuscolo De Thiende (Il decimale), in cui insegnava «il modo di eseguire tutti i calcoli necessari per mezzo dei numeri interi, senza ricorrere a frazioni». In questo modo venivano eliminate, introducendo le frazioni standard e denominatore 10, 100 ecc. le complessità del calcolo frazionario.

Il limite della proposta di Stevin era nella notazione usata: ci vollero ancora circa due secoli perché la notazione diventasse definitiva e il sistema decimale acquistasse la funzionalità attuale.
Occorre altresì rilevare che a tutt'oggi ci sono diversità nell'uso della notazione: in Inghilterra si usa il punto a mezza altezza, in America il punto, nell'Europa continentale la virgola.
Per curiosità, notiamo che, per esempio, il numero decimale:

17, 452,

nell'antichità (sec. XVII) veniva scritto in modi diversi, come:

17 4(1) 5(2) 2(3); oppure 17|452; oppure: 17(452.

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giovedì 26 febbraio 2009

L’occhio di Dio si trova nel cielo

 

Quest’occhio vi scruta dalle profondità del cielo. In realtà si tratta di una nebulosa planetaria, formata dai gas espulsi durante la fase finale della vita di una stella di massa simile a quella del nostro Sole.

NGC 7293 è visibile nella costellazione dell’Acquario e dista più di 700 anni luce da noi ed è larga 2,5 anni luce. Viene chiamata nebulosa Elica, oppure Occhio di Dio. Fu osservata per la prima volta dall’astronomo Karl Ludwig Harding nel 1824.

I gas si espandono ad una velocità di 31 chilometri al secondo e da questa velocità, conoscendo il suo diametro di 2,5 anni luce, si deduce che la nebulosa si deve essere formata 10600 anni fa.

La stella centrale (visibile nella foto) è ciò che rimane dopo che gli strati esterni dell’atmosfera stellare sono stati sparati lontano. E’ una stella molto calda e densa che gli astrofisici chiamano nana bianca. Infatti le nane bianche hanno una dimensione non troppo diversa da quella della nostra Terra, ma una densità di oltre una tonnellata al centimetro cubo.

Questa straordinaria densità è dovuta al fatto che è formata da una delle più strane forme di materia conosciute: il gas degenere di elettroni.

L’intensa radiazione ultravioletta proveniente dalla nana bianca centrale eccita gli atomi del gas della nebulosa che la riemettono nel campo della luce visibile, creando questo meraviglioso gioco di colori che possiamo ammirare nella foto.

Nebulosa Helix

(Clicca sull’immagine per vederla ingrandita)

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mercoledì 25 febbraio 2009

Povia. Luca era gay: una canzone che rivela una malcelata omofobia

 

Ha fatto scalpore al Festival di Sanremo, la canzone del cantante Povia, dal titolo “Luca era gay”.

La canzone narra di un ragazzo gay che, scavando all’interno della sua psiche, riesce a capire perché è diventato gay e così “guarisce” diventando un perfetto, normalissimo e soprattutto rassicurante eterosessuale.

La superficialità del testo di questa canzone è davvero disarmante, a tal punto da pensare che l’autore potrebbe persino avere ragione. Basterebbe un piccolo sforzo di volontà e tutti gli omosessuali diventerebbero “normali” e così tutti noi avremmo un problema in meno…

Peccato che le cose non sono così semplici. Non è affatto accertato che l’omosessualità abbia davvero una base psicologica così evidente. L’amore ossessivo della madre e il carattere debole del padre, citati nella canzone, frutto di conoscenze spicciole di psicologia da opuscolo tascabile, non sono certamente sufficienti per portare all’omosessualità!

Quanti saranno quelli che hanno una madre ossessiva e un padre debole che non sono per nulla omosessuali… e nemmeno serial killer? A questo non ci si pensa.

Nessuna delle spiegazioni dell’omosessualità è finora riuscita a raggiungere una affidabilità tale da essere ritenuta sicura al 100%. Le cause (se di cause si trattano) dell’omosessualità non sono ancora note dal punto di vista scientifico. Inoltre il termine omosessualità è stato persino depennato dal Diagnostical and Statistical Manual of Mental Disorder (manuale dove psicologi e psichiatri possono trovare le linee guida con cui stabilire la presenza o meno di un disturbo mentale) già dal 1973.

Però, siccome le persone nel frattempo hanno paura dell’omosessualità, hanno bisogno di sentirsi dire che è qualcosa da cui si può “guarire”. Oppure mi sbaglio, hanno solo paura degli omosessuali, e il fatto che possano essere “riconvertiti” li solleva da quella strana angoscia che li attanaglia.

Mi sa che molti la loro angoscia se la possono tenere per un bel po’ perché ancora oggi non sembra che sia possibile riconvertire gli omosessuali. Invece l’omofobia è davvero un atteggiamento sempre più diffuso.

Però… chissà se un omofobo può essere riconvertito…

Il video della canzone del Festival di Sanremo “Luca era gay”.

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La cometa Lulin, visibile in questi giorni, ha due code!

 

In questa spettacolare immagine possiamo vedere una foto molto recente (due giorni fa) della cometa Lulin. La particolarità che si vede subito è che presenta due code, l’una opposta all’altra. Nell’altro articolo dedicato alla cometa Lulin, avevo già spiegato il meccanismo che genera le due code di una cometa.

Infatti possiamo dire che l’anti-coda (più piccola) non è altro che una sorta di “sentiero di polvere” che accompagna la cometa nella sua orbita e può essere visualizzata come una coda che punta verso il Sole.

In questi giorni la cometa Lulin è visibile ad occhio nudo ed è possibile trovarla con una mappa stellare (in basso in questo post).

(clicca sull’immagine per vederla ingrandita)

(clicca sulla mappa per vederla ingrandita)

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martedì 24 febbraio 2009

Pannello solare autocostruito con meno di 50 euro (video)

 

Energia solare a casa con un pannello solare autocostruito. Con una certa creatività l’utente che ha realizzato il filmato ha creato un pannello solare per la produzione di acqua calda. Direi che è stato davvero geniale.

Ha usato materiali abbastanza facili da reperire. La struttura portante è stata trovata in una discarica, lastra di vetro acquistata in vetreria e tubi di rame reperiti in un negozio di idraulica. Il tutto, secondo l’autore, avrebbe comportato una spesa di circa 50 euro! Bisognerebbe prendere esempio da tutti quelli che dimostrano tanta intraprendenza e ingegno.

L’energia solare è una risorsa troppo importante per non cercare di svilupparla in tutti i modi possibili. Con un po’ di fantasia si possono costruire anche dispositivi come quello del filmato proposto.

Questo sì che è… Potere della Fantasia! ;-)

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Imparare a usare il computer è necessario

 

In una società come la nostra chi non sa usare il computer resta tagliato fuori dalle informazioni più interessanti e, di fatto, resta lontano dalla civiltà del presente.

Molte persone rifiutano di imparare anche gli usi più elementari, come scrivere una lettera, reperire informazioni su Internet o mandare un e-mail. Il fatto che il computer è considerato alienante non giustifica questo rifiuto. Cosa è più alienante, fare uso del computer, o restare tagliati fuori? Secondo me restare tagliati fuori è sempre più alienante rispetto ad imparare qualcosa di nuovo e moderno.

Essere analfabeti in campo informatico non credo che possa portare mai a qualcosa di buono, non riesco infatti a vederne i vantaggi, né immediati, né a lungo termine. Esistono tanti modi per essere alienati, non c’è affatto bisogno del computer. La droga, l’alcool, la cura ossessiva dell’aspetto fisico sono molto più alienanti di qualsiasi uso del computer.

C’è anche un altro vantaggio nell’uso delle tecnologie informatiche: l’apprendimento assume una nuova dimensione, quella della ricerca personale. Riuscire a reperire le infomazioni che ci interessano (e non quelle che non ci interessano) non è una cosa da poco.

Si impara qualcosa di molto importante nella vita di tutti i giorni: si impara a cercare e a capire le cose da soli.

Spesso a scuola si è inondati da una quantità di informazioni che, nonostante in alcuni contesti siano importanti, non lo sono nel nostro. Tuttavia si fa uno sforzo enorme per apprendere queste informazioni e si perde tempo in maniera inutile, quando il tempo e l’energia si potrebbero utilizzare in modo più proficuo nel tentativo di apprendere abilità e nozioni che hanno un grande interesse, almeno nel contesto in cui agisce l’individuo.

Questo, ovviamente, non deve essere la morte della “cultura generale”, ma più che altro uno “spostamento dell’attenzione”.

Sappiamo benissimo com’è difficile imparare qualcosa che non ci interessa. Questo ci deve fare pensare. Siamo giunti ad una svolta e questa è l’epoca in cui anche l’istruzione deve poter cambiare.

Purtroppo in Italia (come al solito) siamo piuttosto indietro e invece di potenziare i nuovi aspetti dell’apprendimento si pensa solo a diminuire il personale della scuola e a formulare leggi che rispecchiano solo il timore che ci sia qualcuno che lavora poco…

In questo contesto, che è indietro di almeno 50 anni rispetto alle moderne conoscenze sulla modalità di apprendimento, non è affatto strano che ci sia qualcuno che lavora poco, sembra strano che invece ci sia qualcuno che ancora cerca di lavorare!

Nessuno pensa che la cosa importante non è lavorare molto, ma lavorare bene.

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lunedì 23 febbraio 2009

Un bambino cavalca e gioca con un pitone da 120 Kg!

 

Il senso del pericolo spesso è piuttosto soggettivo, come possiamo vedere in questo filmato.

Le immagini sono state riprese il 25 giugno del 2006 nel villaggio di Sithbou, in Cambogia. Una delle famiglie del villaggio ha un curioso ospite in casa

… un pitone lungo 5 metri e che pesa 120 Kg. E il bambino ci gioca come se stesse giocando con un gattino. Guardare per credere!

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Le immagini da sole possiedono un’ironia che le parole non possono raggiungere, come vediamo in questa occasione. Non credo che sia necessario spiegare oltre ;-)

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Conchiglie ai raggi X

 

Le conchiglie hanno sempre qualcosa di meraviglioso ed affascinante. Però non dobbiamo dimenticare che sono degli scheletri, e per la precisione degli esoscheletri, cioè degli scheletri esterni. Molte specie di molluschi possidedono questa difesa di uno scheletro esterno che li protegge dai pericoli esterni, come i predatori.

Essendo uno scheletro, è possibile spiarne la struttura con i raggi X e in questo modo vengono fuori altre meraviglie, come si vede in queste immagini di conchiglie di molluschi gasteropodi.

Le strutture interne spiraliformi e di matematica simmetria possono essere evidenziate con facilità. Le spirali logaritmiche ci fanno vedere che la natura possiede una “mente” matematica e geometrica.

E’ un dato di fatto che molti fenomeni della natura siano regolati da leggi logaritmiche. Ad esempio la crescita dei batteri, il decadimento radioattivo, l’intensità dei terremoti, le braccia dei cicloni tropicali e le braccia delle galassie sono spirali logaritmiche.

Una Tonna Galea vista ai raggi X

 

 

La conchiglia di un Nautilus in sezione grazie ai raggi X

 

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domenica 22 febbraio 2009

Imparare ad usare Linux. Scarica la guida completa

 

Vuoi entrare a far parte del meraviglioso mondo di Linux? Per farlo però ti serve una guida semplice che ti aiuti a cominciare senza troppi traumi. Il manuale proposto è davvero completo (purtroppo è in inglese); in 130 pagine puoi imparare in poche ore ciò che normalmente impararesti in giorni o anche mesi.

Lo potete trovare sul sito Tux Radar  e scaricare a questo indirizzo.

La guida mostra come installare Linux nel proprio computer, come usarlo, come installare i programmi e risolvere tutti i problemi più comuni che si potrebbero presentare.

La distribuzione Linux presa in esame è Ubuntu, la più famosa e utilizzata negli ultimi anni.

Fare a meno di Windows è possibile, quindi; facendo uso di un sistema operativo semplice, gratuito, sicuro, robusto, che non richiede computer potentissimi. In ogni caso è sempre possibile installarlo in accoppiata con il solito Windows, con cui riesce a convivere perfettamente.

Io faccio un uso abbastanza assiduo di Ubuntu, quindi posso dirvi che lo sforzo per imparare ad installarlo e ad usarlo è uno sforzo che vale sicuramente la pena fare.

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Algoritmo

 

L’algoritmo è un procedimento logico che permette di risolvere un problema eseguendo una serie di istruzioni in una determinata sequenza.

Il termine algoritmo viene dall’arabo e precisamente deriva dal nome di un grande matematico chiamato Abu Ja'far Muhammad ibn Musa al-Khwarizmi. A parte il nome chilometrico, questo matematico visse tra il 780 e l’850 dopo Cristo.

Per avere un esempio semplice di algoritmo pensiamo ad una ricetta di cucina. Prima di tutto vengono indicati tutti gli ingredienti, poi vengono descritti tutti i vari procedimenti per arrivare al risultato finale. I vari “passi” da eseguire devono essere seguiti secondo l’ordine indicato nella ricetta, altrimenti viene fuori un pasticcio.

L’algoritmo negli ultimi decenni è diventato soprattutto un procedimento per scrivere programmi per computer. Dal punto di vista logico esistono quattro proprietà fondamentali che tutti gli algoritmi devono rispettare:

1) Il numero di istruzioni da eseguire deve essere finito;

2) Deve sempre portare ad un risultato;

3) Ogni istruzione deve poter essere eseguita nella realtà;

4) Non ci deve essere ambiguità nell’esecuzione delle istruzioni (cioè la stessa istruzione non deve essere indicata in due modi diversi).

Facciamo un piccolo esempio.

Supponiamo di voler calcolare la somma di due numeri interi facendo uso di un computer.

Per prima cosa ci dobbiamo procurare gli “ingredienti”, cioè i due numeri interi, più un terzo numero che sarà il risultato della somma. Dobbiamo dire al computer che avrà a che fare con tre numeri interi. Poi dobbiamo dirgli di acquisire da tastiera il primo numero, poi il secondo numero, poi deve sommarli, deve riversare il risultato in un terzo numero, infine deve mostrare il terzo numero sullo schermo.

Questa “ricetta” la possiamo schematizzare così:

INIZIO

a) Ci vogliono tre numeri interi (ingredienti);

b) Acquisisci il primo numero dalla tastiera;

c) Acquisisci il secondo numero dalla tastiera;

d) Somma i due numeri;

e) Riversa la somma in un terzo numero;

f) Mostra il terzo numero sullo schermo.

FINE

Questa è una schematizzazione molto semplificata, ma serve solo per dare un’idea di cosa potrebbe essere un algoritmo.

La cosa interessante è che tutti gli algoritmi possono essere paragonabili a quello dell’esempio, anche se potrebbero essere enormemente più lunghi e complicati.

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sabato 21 febbraio 2009

Dieta. Il cioccolato fa davvero ingrassare?

 

cioccolato Se il cioccolato fa ingrassare, sono davvero nei guai ;-) Per chi è goloso di questo irresistibile alimento sapere se può portare al sovrappeso o all’obesità è assolutamente essenziale.

Se si fa una piccola ricerca su Internet, si possono trovare diverse opinioni in merito. Secondo alcuni ricercatori infatti il consumo di cioccolato in Italia è davvero molto basso, però l’obesità è molto diffusa, da ciò si dovrebbe dedurre che il cioccolato non può esserne il responsabile!

Questa affermazione è tanto curiosa quanto falsa. Anche il consumo di veleno per topi per uso umano è molto basso, però non credo che qualcuno avrebbe il coraggio dire che il veleno per topi può essere ingerito tranquillamente.

Le cose si complicano? Niente affatto.

L’unica cosa che porta al sovrappeso o all’obesità è l’eccesso di qualunque tipo di alimento.

Quindi il cioccolato non può essere responsabile di nulla fino a quando viene mangiato in quantità opportuna. Questa regola vale per qualsiasi altro alimento.

L’olio extra vergine di oliva, ad esempio, ha un contenuto calorico molto elevato (900 KCal ogni 100 grammi), apparentemente dovrebbe fare ingrassare e dovrebbe essere eliminato da qualsiasi dieta dimagrante. In realtà questo atteggiamento è sbagliato: va solo diminuita la quantità.

Il cioccolato ha, in media, un contenuto calorico di 500 Kcal ogni 100 grammi. Quindi non è tra gli alimenti più calorici in assoluto. Ma è ovvio che se se ne abusa, l’effetto sarà deleterio.

La conclusione è che questo alimento non va assolutamente eliminato dalle nostre diete (anche perché possiede anche molte proprietà positive, come antidepressivo e “salvacuore”), però bisogna stare attenti a non mangiarne in quantità tale da superare il proprio fabbisogno calorico giornaliero.

Questo fabbisogno calorico dipende, ovviamente, anche dallo stile di vita. Una vita sedentaria richiede un apporto calorico piuttosto basso (poco più di 2000 Kcal al giorno), mentre la vita dinamica di uno sportivo può richiederne molte di più (anche più di 4000 Kcal al giorno).

Alla fine, ciò che conta, è mangiare le giuste quantità, più che i giusti alimenti.

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venerdì 20 febbraio 2009

Benvenuti in Galaxy Zoo 2, dove puoi aiutare gli astronomi ad esplorare l’Universo

 

I files di Galaxy Zoo contengono le immagini di 250000 galassie che sono state digitalizzate da riprese realizzate da un telescopio automatizzato. Si tratta della Sloan Digital Sky Survey.

Prima di riuscire a capire il motivo per cui le galassie presentano una notevole varietà di forme (leggi questo articolo in questo stesso blog), bisogna classificarle efficacemente.

Il fatto è che le galassie hanno una forma complessa, quindi la classificazione della loro forma non può essere fatta efficacemente da un procedimento automatico. Nel riconoscimento di forme complesse il cervello umano è ancora molto più veloce di qualsiasi computer!

Più di 150000 persone hanno preso parte alla prima “versione” di Galaxy Zoo. Adesso si parte con la seconda “edizione”: Galaxy Zoo 2, in cui saranno classificate le galassie più vicine, più belle e più luminose che si conoscano.

Se volete partecipare basta leggere questo tutorial e registrarvi al sito. Una volta fatto questo il lavoro da svolgere è davvero semplice: vi verrà mostrata una galassia e vi saranno rivolte alcune domande riguardo ad essa (sulla forma, luminosità, ecc…).

Buona classificazione :-)

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Questo è un miraggio

 

Il miraggio è un fenomeno ottico naturale che si verifica quando uno strato d’aria calda è sovrastato da strati di aria più fredda e densa. In questo caso si verifica il fenomeno della riflessione totale e quindi si possono vedere immagini di oggetti reali riflesse sul terreno o nel cielo, a volte con proporzioni deformate. La proiezione di oggetti nel cielo prende il nome di fata morgana; spesso si verifica anche nello Stretto di Messina nelle calde giornate estive.

In questa spettacolare immagine possiamo vedere un effetto ottico dovuto ad un miraggio ed è davvero bizzarro.

(clicca sull’immagine per vederla ingrandita)

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giovedì 19 febbraio 2009

Xenophora. La conchiglia che fa collezione di conchiglie!

 

Tra i molluschi marini dotati di conchiglia, il genere xenophora ha qualcosa di veramente speciale. Come possiamo vedere nelle foto, i molluschi di questo genere “fanno collezione di altre conchiglie” (ovviamente conchiglie morte). In realtà le xenophore conglobano anche sassolini e altri frammenti che trovano nel fondo del mare.

Sembra che questi peculiari molluschi, per motivi mimetici, pur essendo dotati di una conchiglia molto robusta, usano ricoprirsi di questi materiali accostandosi all’oggetto e conglobandolo con il carbonato di calcio della loro conchiglia durante l’accrescimento. La cosa particolare è che i frammenti o le conchiglie sono posti ad intervalli perfettamente regolari, a tal punto che coloro che vedono queste meraviglie possono arrivare a convincersi che siano state incollate da una mano umana!

In realtà è una cosa molto bizzarra ma che fa parte delle innumerevoli meraviglie della natura.

Questa xenophora ha conglobato una serie di bellissime conchiglie e persino un corallo!

 

Un dettaglio di una xenophora vista “dal basso”. Si noti la regolarità con cui sono poste le conchiglie che ha conglobato.

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Le tette? Esistono anche nei boschi

 

In questi ultimi tempi si parla tantissimo di tette. Se siano vere, se siano finte, se siano grosse, se siano piccole, l’importante è che se ne parli.

In fondo sono importanti, perché sono ciò da cui l’intera umanità si è nutrita (almeno fino a quando non è stato inventato l’allattamento artificiale) e continua a nutrirsi.

In natura è facile trovare altri esseri viventi che hanno una forma che ricorda le tette, specialmente in una civiltà in cui siamo ossessionati da questa parte anatomica. Questi funghi che cosa vi ricordano? Se non ci trovate nulla di strano significa che non siete stati ancora contaminati dalla cultura occidental-antimeritocratic-tecnologic-berlusconian-telematica! (Insomma, tutti quelli che guardano il Grande Fratello).

Se invece ci vedete delle tette, non c’è speranza…

Funghi a forma di tette

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mercoledì 18 febbraio 2009

Il diamante non è il materiale più duro che esiste in natura

 

I diamanti saranno forse i migliori amici delle ragazze (parafrasando la famosa canzone di Marylin Monroe, nel film Gli Uomini Preferiscono le Bionde), ma adesso sappiamo che non sono fatti del materiale più duro che esiste in natura.

Infatti una rara sostanza che è possibile trovare in natura, la lonsdaleite, risulta essere il 58% più dura del diamante. Questa sostanza è composta da atomi di carbonio.

La cosa più interessante è sapere come si forma la lonsdaleite. Essa di solito si forma quando le meteoriti che contengono grafite colpiscono la Terra, durante l’ingresso in atmosfera il materiale viene sottoposto ad enormi pressioni e temperature.

Bisogna ricordare che anche la wurtzite è più dura del diamante, esattamente del 18% in più, e si forma durante le eruzioni vulcaniche dove troviamo anche alte temperature e pressioni.

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Space X Starship: il nuovo tentativo di lancio del 18 novembre 2023.

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